Typikon dei monaci basiliani di Santa Maria di Grottaferrata
Il Typikòn (Santa Regola) del nostro monastero così dice:
«...Tra i discepoli, che sono nel mondo ma non del mondo, il monaco è colui che, rispondendo all'appello di Dio che lo chiama alla sequela nella solitudine del deserto per parlare al suo cuore, dà testimonianza, con l'offerta indivisa di tutta la vita, di un amore segnato in modo speciale dall'attesa escatologica e dalla speranza che lo nutre nella fede. La vita del monaco è perciò angelica, come tutta la tradizione patristica e liturgica proclama, appunto perché, come l'angelo, egli si pone, nella docilità allo Spirito, pur pienamente consapevole di tutte le sue debolezze e miserie, al totale servizio di Dio.
In questa esclusività si rende manifesta quella fecondità speciale della testimonianza monastica che la tradizione ha ben colto quando afferma che l’abito monastico è quello già rivestito dagli Apostoli del Signore. Tale fecondità consiste non tanto né principalmente nell'agire, anche se l’azione non è affatto esclusa, quanto soprattutto nell'essere creatura nuova, secondo un modo di esistere che trova il suo modello nella Madre di Dio, in Giovanni Battista, in Maria di Betania, nel Discepolo prediletto. In questa prospettiva è significativo che la tradizione abbia visto a lungo nella professione monastica un “secondo battesimo”,
del quale è segno il nome nuovo che il monaco riceve al momento dell’offerta di sé a Dio.
La vita monastica è pertanto la vita cristiana realizzata nella sua radicalità rinunciando alle realtà creaturali, pur positive, nella povertà, nell'obbedienza, nella castità. Il segno particolare del Monaco è la preghiera, elevata dal cuore mosso dallo Spirito, in risposta alla Parola accolta, meditata, “ruminata”; l'esigenza costante della conversione; la purificazione del cuore: il combattimento contro i “pensieri cattivi”, l'umiltà, l'obbedienza, la povertà, la castità, la meditazione della precarietà della vita, la compunzione, la rinuncia all'egoistico amore di sé, il dolore per i peccati commessi e le lacrime che lo accompagnano. La vita monastica è pertanto la vita cristiana realizzata nella sua radicalità, non come una condizione a parte, propria di una categoria di cristiani, ma in particolare come punto di riferimento per tutti i battezzati».
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